lunedì 25 dicembre 2017

Buon Natale un po' a tutti

Oggi è il santo Natale, e il cappellano Charlie vi spiegherà come internet sia riuscito a fottere il cristianesimo, con l’aiuto degli dèi e di alcuni bufalari!
Esatto, siamo ancora qui, nel 2017, a parlare della bufala di Natale, che invece di essere giustamente dimenticata aumenta di dimensioni, aggiungendo nuove divinità alla sua collezione. Attualmente la lista più lunga che ho trovato comprende Horus, Osiride, Attis, Krishna, Zoroastro, Mitra, Prometeo, Eracle, Dioniso, Tammuz, Adone ed Ermes, dodici figure mitologiche, fra le quali questi caproni si sono dimenticati di citare il Sole Invitto (probabilmente perché era l’unico corretto). Da  qualche parte hanno sparato addirittura un “Buddha”, che però, con la scusa della sobrietà, non organizza mai una festa decente, e quindi possiamo anche dimenticarcelo qua.
Con immancabili commenti in spagnolo, ti cui internet è pieno

I più sensibili a questo tema conosceranno sicuramente l’articolo di BUTAC, uscito due anni fa, e cui rimandiamo molto serenamente per quanto concerne Buddha, Krishna e Zoroastro. Su tutto il resto l’articolo mostra qualche debolezza (e un paio di grossolani errori). Ma per fortuna c’è il clero discordiano che si rimbocca le maniche e fa un po’ di ordine in questo campo!
Siete pronti? Diamoci dentro!
La prima cosa che mi ha colpito di questa lista è la stupidità di chi l’ha realizzata, che evidentemente vuole solo far caciara ed è in realtà un pozzo d’ignoranza.
Perché? Molto banalmente per una cosuccia chiamata “calendario lunare”, utilizzato da molti popoli e che non coincide con quello solare, che usiamo noi oggi. Questo si concretizza in un semplice fatto: se la Festa della Mazzate segue un calendario lunare e quest’anno cade il 25 dicembre, il prossimo anno abbiamo la certezza matematica che cadrà in un giorno diverso, quindi figure che nascono nello stesso periodo, non tutti gli anni condividono la data. E questo ci porta subito a poter escludere una sovrapposizione di compleanni con Horus, Osiride, Adone, Attis e Tammuz, ma sarebbe troppo semplice non scavare più a fondo.
Partiamo da Horus e Osiride, di cui abbiamo le date di compleanno esatte, che cadono negli ultimi 5 giorni del calendario egizio (i cosiddetti giorni epagomeni). Il punto è che l’anno egizio finiva in estate, e quindi la festa sarebbe da collocarsi a fine agosto e, anche se per assurdo l’anno coincidesse col nostro (solare), si parlerebbe delle date comprese tra 27 e 31 dicembre.
Il terzetti Attis, Adone e Tammuz, che trattiamo in un solo punto (visto che si tratta bene o male di figure divine strettamente imparentate ma presso popoli diversi), presenta una difficoltà in più, visto che la loro nascita non era tradizionalmente festeggiata, ma anzi si celebrava la loro morte e resurrezione. E com’è dunque logico la tradizione semitica colloca la rinascita di questi dèi della vegetazione in primavera/estate, quindi anche volendo essere di manica larga e parlando di festa di Adone, e non solamente del suo compleanno, cascheremmo decisamente nel periodo sbagliato. Nota finale interessante: a Betlemme, nella grotta che si ritiene avesse dato i natali a Cristo, venivano celebrati riti per Adone, con discreto giramento di palle di san Girolamo.
Se le mie coronarie reggono è il momento di volgerci al pantheon greco-romano, con l’improbabile lista Eracle, Ermes, Dioniso e Prometeo… E qui sono dovuto ricorrere a tutte le abilità di ricerca del cardinal Prospero, scoprendo una di quelle cose che a scuola non ti insegnano, perché non importano a nessuno: l’antica Grecia non aveva un calendario unico, ma ogni regione aveva il proprio, come prevedibile in una terra di città-stato. Questo già da solo ci dice che le feste delle divinità cadevano in giorni diversi, ma qua nella Cattedrale di Tesla e Norton I siamo cagacazzo per vocazione, e andiamo fino in fondo! Il calendario dell’Attica (la regione di Atene, per capirci) era composto da dodici mesi lunari, ogni due anni si aggiungeva un mese, creando un anno di 13 per compensare lo sfalsamento con le stagioni (alternando due anni di 354 giorni a uno di 384). Ma i discorsi sui calendari lunari li sapete già, la cosa interessante è come cadevano le feste, infatti OGNI MESE si festeggiavano i compleanni degli dèi: quindi se per caso quello di Eracle cadeva in concomitanza del nostro 25 dicembre, l’unica cosa corretta che è stata detta è che i compleanni di Eracle e Ermes coincidevano, il quarto giorno del mese. Ovviamente poi l’anno seguente sarebbe stato un giorno diverso, e così quello dopo ancora.
Per Prometeo abbiamo trovato molto poco, se quattro santuari storicamente attestati: su uno di essi già le fonti dell’epoca erano perplesse, mentre ad Atene si svolgeva una corsa con le fiaccole in suo onore (sul periodo in cui si svolgesse non sappiamo nulla, ma una manciata di righe più in alto ho già detto quanto serve per chiarire come il legame col 25 dicembre sia pura fantasia o becera malafede). Parimenti, il culto di Dioniso è attestato ovviamente come molto diffuso, ma senza date precise o univoche per le sue celebrazioni (stupide poleis!), quindi possiamo serenamente dire che anche questa volta il Natale è salvo.
Il Sol Invictus, che voleva un
compleanno tranquillo

Ho lasciato Mitra per ultimo, ma adesso tocca a lui. Il suo era un culto misterico, quindi non abbiamo informazioni complete in merito, e ovviamente non abbiamo le date relative alle sue feste: le uniche che sono stato in grado di reperire provengono da frammenti che indicano alcuni passaggi di grado iniziatico nel mese di aprile. È da ricordare che effettivamente ci fu un’identificazione di Mitra col Sol Invictus, ma ciò avvenne solo nella seconda metà del III secolo d.C., quindi quando i misteri mitraici avevano già preso piede da tre secoli. La corrispondenza di date quindi è decisamente successiva, e riconducibile in realtà a un sincretismo fra Mitra e Sole Invitto.
Detto questo, vi auguro un sereno Natale: mangiate il pandoro, anche se i miei collaboratori ritengono sporchi l’anima [lo fa, eccome se lo fa!, ndProspero], e ricordate che la data del 25 dicembre non è riconosciuta da tutto il mondo cristiano, ma nel tempo sono state indicate almeno altre tre date (6, 7 e 19 gennaio per le Chiese Orientali), mentre Clemente di Alessandria ci dice che all’epoca (II secolo) dalle sue parti si festeggiava il 20 maggio…

Papa Koyote

Guardia di Porta
Cristo dell'Olio di Motore

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